È vero, quando un piatto è buono non diamo tanta importanza agli ingredienti utilizzati ma al modo in cui vengono cucinati e amalgamati, l’importante, però, è che siano sempre di prima scelta. Questo avviene soprattutto con i piatti a base di pesce poiché molte specie sono così simili tra loro da non riuscire a differenziarle al palato, come ad esempio succede con il branzino e l’orata. Entrambi sono pesci ossei euralini, resistenti, cioè, ai cambi di salinità del mare, caratterizzati da una forma ovale e da un colore grigio argentato; sono molto apprezzati e richiesti e in commercio si trovano anche congelati o di allevamento. Benché abbiano alcune particolarità comuni, presentano delle unicità fisiche e di sapore. Ecco quali sono.
Il branzino
Il branzino (il cui nome scientifico è dicentrarcus labrax) è un pesce della famiglia delle Moronidae, detto anche spigola nel sud perché vive nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero, nel Mar Adriatico e nell’oceano Atlantico Orientale. Come l’orata predilige le zone costiere, i fondali sabbiosi, le lagune e le foci di fiumi ed è caratterizzato da un corpo affusolato e leggermente schiacciato, da una testa massiccia e da una bocca piena di piccoli denti. Questo pesce, poi, possiede due diverse spine d’orsali: una morbida e una con raggi spinosi. Il suo dorso è di colore grigio scuro, tendente all’argento, il ventre è più bianco mentre le pinne hanno delle sfumature scure quasi nere.
L’orata
L’orata, (o sparus aurata), appartiene alla famiglia delle Sparidae e si può pescare nel Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico Orientale, nelle Isole Britanniche, nello Stretto di Gibilterra, a Capo Verde e nelle Isole Canarie. Ama nuotare vicino alla costa ed è molto sensibile al freddo per questo raramente supera i 150 metri di profondità. Ha il dorso grigio/azzurro, i fianchi argentati e fra gli occhi, oltre alla caratteristica striscia dorata, ne ha un’altra nera. Il corpo di questo pesce è ovale, rivestito da squame grosse, tranne che sul muso. La bocca è piccola, con 4 o 6 denti a forma di canini e i restanti molari, mentre la pinna dorsale ricorda la forma di un ventaglio.
Branzino e orata a confronto
Per quanto riguarda il sapore, le carni del branzino sono così saporite da non richiedere molto condimento. Per questo è ideale cucinato al cartoccio, con aromi dell’orto o un filo d’olio della Costa Dalmata dal gusto più marcato.
L’orata, invece, è un pescato dal gusto preciso, pulito, senza retrogusti che si sposa bene con gli aromi del Mediterraneo.
Insomma, seppur differenti parliamo di due tipi di pesci tipici delle nostre coste e per questo gustosi e delicati, da accompagnare, ovviamente, con un buon vino bianco.
E voi, quale preferite tra i due?
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