Venezia grazie alla sua secolare storia fatta di viaggiatori, commercianti e conquistatori ha potuto consolidare una tradizione gastronomica imponente, caratterizzata da piatti preparati con una grande varietà di ingredienti di diversa provenienza, sia di mare che di terra.
Tra questi ci sono sicuramente le vongole, ma a tal proposito è doveroso precisare che non tutte sono uguali, benché simili, e che ciascuna ha un sapore peculiare che può rendere speciale anche un piatto di spaghetti come i caparossoli e le beverasse.
Caparossoli
Nel dialetto veneto con questo nome si indicano le comuni vongole veraci e le cozze, molto diffuse nella costa veneziana e facilmente reperibili soprattutto durante i mesi estivi.
I caparossoi che provengono dalla Laguna hanno un caratteristico colore scuro e sono molto più cari ma anche più saporiti dei molluschi simili e sono riconoscibili per i due sifoni che sembrano occhi staccati tra loro.
Volendo essere più precisi il caparossoli si dividono in caparossolo dal scorso fin, tipico della Laguna nord, dal sapore inconfondibile ma difficile da reperire e per questo più cari. A sud, invece,troviamo il caparossolo dal scorso grosso, meno pregiato, mentre alla fine degli anni ‘80 sono sbarcati in Laguna i caparossoli filipini che hanno poco a poco sostituito i caparossoli autctoni.
Bevarasse
Le bevarasse, volgarmente definite vongoline sono più piccole dei caparossoli e più chiare e sono meno pregiate e quindi hanno un prezzo più accessibile. Le si riconosce perché hanno gli occhi quasi uniti e, benché non abbiano il sapore verace dei caparossoli, donano ai piatti un gusto unico, se ben cucinati.
In cassopipa (ciotole di terracotta) al vino bianco, con spaghetti o nel risotto o semplicemente saltati in aglio e olio, caparossoli e bevarasse danno ognuno a suo modo quel tocco tipicamente veneziano per questo è bene conoscerne le differenze.
Quindi, occhio al menù e buon appetito!
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