Semplicissimo piatto di pesce, consumato in grandi quantità nel corso di tutto l’anno. Emblema di Venezia e della sua cucina tradizionale di conservazione così radicato nella cultura e nella vita dei veneziani e dei veneti in generale, tanto da essere il Veneto stesso.
Pietanza presente nelle barche di tutti i veneziani durante la festa del Redentor che riunisce famiglie intere del popolo, della nobiltà, gruppi di amici e oggi molti turisti e foresti.
Anzitutto Saor in dialetto veneto è “sapore”. Sarde, cipolle e aceto, questi gli ingredienti magistralmente combinati con le seguenti proporzioni 2:1 ovvero 2 kili di cipolle per ogni kilo di sarde.
DI NECESSITÀ VIRTÙ
Le sarde, un pesce povero, fritte in olio abbondante, e le cipolle, prima stufate, poi passate nell’olio e sfumate con l’aceto, a creare un composto che, non solo insaporisce, ma conserva e se la preparazione non riposa almeno un paio di giorni non si insaporisce a sufficienza.
Gli ingredienti sono pochi, semplici, ma la loro qualità è indispensabile per una buona riuscita del piatto: le sarde devono essere freschissime e le cipolle bianche di Chioggia.
Il piatto va gustato freddo ed è ottimo accompagnato da fettine di polenta bianca.
La ricetta delle sarde in saor
Ingredienti (per 4 persone):
- 700 g di sarde freschissime
- 1,4 Kg di cipolle bianche
- farina 00 q.b.
- olio semi di arachide q.b.
- olio extra vergine d’oliva q.b.
- sale
- pepe
- 1 cucchiaio di zucchero
- mezzo bicchiere di aceto bianco
- 2 cucchiai di uvetta sultanina (facoltativa)
- 1 cucchiaio di pinoli (facoltativi)
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